Spunti di riflessione dal Caffè Dibattito

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Stimolante la serata del 26 settembre alla Bookique di Trento. Thierry Bonfanti ha proposto il suo “caffè-dibattito” il vero, l’originale, che inaugurò a Parigi nel 1995 insieme a Michel Lobrot e Nicole Habrias. Ciò che lo caratterizza è il fatto che non esistono relatori e non serve alcuna preparazione per poter partecipare.

La formula di questo incontro si può descrivere in tre parti: la scelta da parte dei partecipanti di alcuni argomenti che ci toccano ogni giorno, la selezione di uno di questi e infine la discussione attraverso il turno di parola.

Attraverso questa modalità lo scambio di idee avviene in modo democratico, senza che nessuno sovrasti l’altro.

L’argomento messo in gioco è stato “l’amore romantico”, dopo un’attenta valutazione di tutti gli altri temi.

“Bisogna prima interrogarsi sulla definizione di amore romantico”, ha commentato un giovane, ed effettivamente le idee di ognuno erano delle più disparate.

Allora l’amore romantico, secondo il pubblico del caffè-dibattito, è impegnativo, perché richiede di essere stimolante ogni giorno; cambia a seconda dell’età e l’esperienza aiuta ad avere dei rapporti più stabili nel tempo.

Da giovani si pensa sia senza confini e non si fanno programmi. L’idea che ne abbiamo cambia nel tempo ed è soggettiva,  potrebbe essere una fase della relazione o corrispondere all’innamoramento, nonché essere espressione dell’attrazione chimica di due persone, che può anche durare per tutta la vita. Spesso nasce dal desiderio di far felice l’altro, di farlo sentire speciale…

Il contrasto più significativo è stato tra il significato di Romanticismo in termini storico, artistico e letterario, legato alla sofferenza degli artisti ottocenteschi, e il sentimento profondo che si prova guardando la persona amata. Ma interessante è anche la dualità di interpretazione del termine “amore romantico” che può essere inteso in modi diversi a seconda che si consideri il sentimento o il comportamento.

Diverse opinioni insomma, ma tutti sono d’accordo che l’argomento sia complesso e che l’uomo ne abbia bisogno come qualcosa di vitale.

Speriamo di poter organizzare un’altra serata di questo tipo, così da favorire l’incontro tra le persone, il dialogo e il legame sociale, obbiettivi sempre più importanti nella società contemporanea.

Paola Gandolfo e Marta Nuresi