Quante volte abbiamo sentito un bisogno profondo, ma anche urgente, come una sete, di essere ascoltati da qualcuno, e ci siamo impegnati, abbiamo offerto tutta la nostra fiducia, nell’aprirci, nel comunicare nel modo più sincero, più trasparente possibile?

Pieni di speranza nel trovare nell’altro conforto e sostegno, ci siamo invece trovati ad affrontare la delusione delle nostre aspettative, ci siamo sentiti “peggio di prima”, e quella piccola luce che con fatica abbiamo cercato di alimentare, si è spenta, lasciandoci nel buio ed in una percezione di solitudine e quindi di paura, come se d’improvviso tutto ciò che ci circondava avesse perso di senso, di significato.

Oppure, galvanizzati da consigli e sollecitazioni, ci siamo lanciati su strade che poi abbiamo scoperto essere “non nostre”, domandandoci come ci siamo arrivati?

Accade, penso, spesso a molte persone, quando desiderano manifestare dubbi, paure, stanchezza, sofferenze ma talvolta anche speranze, aspettative e soddisfazioni, a coloro di cui maggiormente si fidano: i genitori, il coniuge, gli amici.

Perché succede? Perché “pochi sanno ascoltare”?

Praticare l’ascolto attivo, empatico, non è banale, e richiede un insieme integrato di sensibilità, studio, conoscenze, esperienza di vita e di ascolto ed anche di consapevolezza di sé.

Dalla collaborazione fra l’Associazione Led (Laboratorio di educazione al dialogo), la Cooperativa VSI (Villa S.Ignazio) e lo IACP  (Istituto dell’approccio centrato sulla persona) di Trento, è nato un progetto di Spazio Ascolto dedicato alla nostra piccola comunità.

Spesso le persone arrivano a Villa S. Ignazio alla ricerca di comprendere meglio come gestire i problemi della propria vita o affrontare particolari momenti di difficoltà. Talvolta gli stessi percorsi formativi offrono stimoli che hanno bisogno di adeguati spazi di rielaborazione.

A volte le persone sono sole e non sanno a chi chiedere aiuto e sostegno.

Spazio Ascolto è un progetto che dà, a tutti coloro che ne sentano il bisogno, l’opportunità di essere ascoltate da counsellor formati con l’Approccio Centrato sulla Persona.

I counsellor dello IACP, Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona, seguono un percorso formativo finalizzato a svi­lup­pare e rafforzare com­pe­tenze nel ruolo di fa­ci­li­ta­tore della cre­scita, dell’apprendimento, della re­la­zione in­ter­per­so­nale e della relazione professionale di aiuto in ambito socio-educativo. Sono quindi, professionisti della relazione di aiuto che si formano sull’abilità dell’ascolto attivo, empatico, non giudicante che può quindi rappresentare un reale sostegno nei momenti della vita in cui dobbiamo affrontare cambiamenti, scelte, conflitti interpersonali o difficoltà personali.