Ascoltare i bisogni degli altri senza paure

Nel precedente articolo sulla comunicazione nonviolenta (cnv), ci eravamo lasciati con un quesito importante, cioè, in che modo la cnv può darci un aiuto valido nel soddisfare o cercare di soddisfare tutti i bisogni in gioco, ritenendo i bisogni di tutti, importanti e vitali?

Nel caso specifico, avevamo ipotizzato la coppia che, animata da bisogni diversi, pone sul tavolo, i bisogni della moglie (cooperazione, e aiuto nella gestione dei figli) e i bisogni del marito (svago, relax, divertimento).

A questo punto, potremmo pensare che uno dei due dovrà rinunciare a qualcosa, considerando i bisogni inconciliabili.

Devo premettere una cosa però, la cnv non dispone di una bacchetta magica utile a risolvere o a prevenire i conflitti, quello che propone la cnv è prima di tutto la volontà e il desiderio di connettersi con l’altra persona. Cosa significa? Connettersi con qualcuno, presuppone la volontà di entrare nel suo mondo, la disponibilità ad ascoltare e ad ascoltarsi.

A volte la nostra difficoltà ad ascoltare i bisogni degli altri, nasce dal timore che dovremmo forse fare delle scelte e magari rinunciare a qualcosa di importante per noi.

Connetterci all’altro, significa invece considerare i bisogni di tutti estremamente importanti, i miei e i tuoi, in un clima di apertura, disponibilità, accoglienza, nella consapevolezza che in un modo o nell’altro, ci prenderemo cura di tutti i bisogni in gioco.

Questo presupposto è molto più importante del trovare a tutti i costi una soluzione, a volte la soluzione non esiste, ma la disponibilità ad andare verso l’altro si, ed è sempre una nostra scelta, ed è questo che ci permette di costruire un ponte verso l’altra persona.

Spesso siamo ossessionati dal risultato e consideriamo poco importanti i passi e l’energia che mettiamo nel raggiungere quel risultato.

Ma se torniamo alla nostra coppia, potremmo vedere, che in un clima di apertura e disponibilità all’ascolto, consapevoli, che i nostri bisogni saranno tenuti in considerazione, senza dover lottare per vederli riconosciuti, potremmo pensare alle strategie.

In cnv, chiamiamo strategie, le azioni che mettiamo in atto per soddisfare i nostri bisogni.

Se la nostra coppia si ostina sulla solita strategia (magari consolidata, ma poco efficace) di soddisfare i bisogni di entrambi nello stesso momento, potrebbe innescarsi un conflitto.

Il bisogno della moglie (supporto e aiuto in famiglia) potrebbe essere nutrito cercando nel corso della giornata, momenti da dedicare a sé stessa, in cui può prendersi cura del proprio bisogno di riposo per evitare di arrivare a sera con un pesante carico sulle spalle.

Anche il bisogno di collaborazione, potrebbe arrivare da una figura diversa dal marito, a cui chiedere anche solo un momento di sostegno per la gestione dei figli.

Allo stesso tempo, il marito, potrà ritagliare un momento di relax e svago in un orario diverso da quello serale, (magari uscendo dall’ufficio, invece di tornare subito a casa, dedicando del tempo ad uno sport, o incontrando degli amici…)

In tal modo potrebbe essere disponibile alle esigenze della famiglia senza però trascurare il suo bisogno di relax, che ha nutrito in un momento diverso dal solito.

Potrebbero anche pianificare delle serate in cui uscire (insieme o con i rispettivi amici) in modo alternato. In realtà potrebbero esserci altre strategie che qui non ho considerato.

A volte ci fissiamo sulle strategie, senza considerare che la nostra attenzione va portata sui bisogni, sul soddisfacimento di queste energie allo scopo di migliorare la nostra vita.

Cerchiamo la disponibilità ad andare verso l’altro, a costruire quel ponte che ci aiuta a creare insieme una vita felice.