Cos’è il Counselling a mediazione corporea ad indirizzo bioenergetico e di cosa si occupa
L’assunto dello Psicoterapeuta Carl Rogers “ogni individuo ha le risorse per risolversi il problema” ci può essere di aiuto per capire meglio che cos’è il Counseling.
Il Counseling è una relazione di aiuto.
È una professione che viene disciplinata dalla Legge n° 4 del 14 gennaio 2013 ed in Italia opera dagli anni Settanta, mentre nei paesi anglosassoni, la disciplina del Counseling, si è consolidata già nella prima metà del 1900, inizialmente nel campo dell’educazione e successivamente in ambito lavorativo.
Essa consiste nell’applicazione da parte del professionista (Counselor) di un insieme di tecniche, competenze e abilità tese a facilitare il Cliente (anche più Clienti, intesi come singoli individui, famiglie, gruppi o istituzioni) nell’uso delle sue risorse personali, affinché questi possa orientarsi nel proprio sviluppo di carriera o trovare la soluzione per un problema circoscritto che sta sperimentando e per migliorare complessivamente la qualità della sua vita.
Lo scopo del Counseling è quello di offrire al Cliente l’opportunità di esplorare e riconoscere i propri schemi di azione e di pensiero e aumentare il livello di consapevolezza, così da saper utilizzare al meglio le proprie risorse personali per gestirsi in modo efficace e raggiungere un maggior benessere.
Il percorso di Counseling è un progetto strutturato sugli obiettivi e viene sviluppato da tre a massimo dieci incontri, da circa 50 o 60 minuti ciascuno. Il progetto lo fa il Cliente con il Counselor e nel primo incontro viene analizzata la domanda.
Il compito del Counselor è sviluppare la domanda del Cliente, accompagnandolo in un percorso che porti alla consapevolezza del problema. Il Counselor permetterà al Cliente di trovare ed attivare le sue risorse per risolvere quel problema. La domanda che presenta il Cliente nell’incontro di Counseling, deve essere un problema circoscritto che non presenta patologie, ma è scaturito da una nuova situazione, un cambiamento (es. perdita del posto di lavoro, un problema di coppia, un problema con il figlio, un problema scolastico, la persona anziana che sta vivendo un problema, ecc.).
Il Cliente deve attingere a nuove risorse per superare la difficoltà incontrata e riuscire a superarla recuperando l’autostima, ad esempio cercando un nuovo posto di lavoro. Il Cliente deve essere aiutato ad acquisire quella chiarezza necessaria che lo aiuterà a diventare consapevole. In questo momento della sua vita, il Cliente è come se avesse una mano d’avanti agli occhi, che non gli permette di vedere ed è il Counselor che deve aiutarlo a togliere questa mano per tornare a vedere, sviluppando così la “tendenza attualizzante”, concetto fondamentale della teoria di Carl Rogers. Con questo termine “tendenza attualizzante”, si intende la capacità intrinseca nell’essere umano di orientarsi selettivamente e in modo diretto verso il completamento e l’attualizzazione delle proprie potenzialità. “Cioè nella capacità di autoregolazione, autoriparazione e sviluppo dell’organismo.
In un articolo del 1978, Carl Rogers descrive la tendenza attualizzante: Abbiamo a che fare con un organismo che è sempre motivato, è sempre intento a qualcosa, che cerca sempre qualcosa. La mia opinione è che c’è nell’organismo umano, una sorgente centrale di energia e che tale sorgente è funzione di tutto l’organismo, non solo di una sola parte. Il modo migliore per esprimerla con un concetto è di definirla tendenza al completamento, all’attualizzazione, alla conservazione ed al miglioramento dell’organismo.
Il Counselor che adotta il modello teorico-operativo di Counseling a mediazione corporea ad indirizzo bioenergetico, applica le seguenti prerogative:
- Non dà consigli, poiché in ogni persona esistono già le risposte per favorire il miglioramento della propria esistenza, le risposte vanno ricercate e riconosciute.
- Agevola la persona a sperimentarsi nel movimento corporeo, ad ascoltarsi e a rieducarsi verso la piena espressione dell’energia vitale vibrante.
- Aiuta a scegliere il modo più consono per affrontare e risolvere problemi specifici, favorendo un processo decisionale.
- Sostiene nel superare alcune crisi, permettendogli di elaborare emozioni e conflitti interiori.
- Accompagna in un percorso di approfondimento della consapevolezza di sé in relazione all’altro e al mondo.
Quando parliamo di movimento corporeo nel Counseling a mediazione corporea, ci riferiamo all’educazione alla corporeità, che si caratterizza per la sua distinzione tra il sapere puramente intellettuale e la vera consapevolezza scaturita dall’esperienza vissuta nella pratica.
Il corpo non mente, tramite il movimento il corpo parla per noi, e la motricità è il suo alfabeto. Come dice lo psicoterapeuta e psichiatra Alexander Lowen, che ha messo a punto l’analisi Bioenergetica: “Nelle pose, nelle posizioni, e nell’atteggiamento che assume, in ogni gesto, l’organismo parla un linguaggio che anticipa e trascende l’espressione verbale.”
La peculiarità del Counseling a mediazione corporea che si rifà alla Bioenergetica fondata da A. Lowen, risiede nelle competenze legate all’educazione alla corporeità che il Counselor acquisisce e sviluppa durante la sua formazione. In questo approccio l’operatore ha imparato ad entrare in contatto col sentire del proprio corpo, con le proprie emozioni, coi propri bisogni e desideri. E, come dice Lowen, se sentiamo cosa accade in noi, sentiamo anche cosa accade nell’altro. Sapendo che il corpo manda segnali continuamente, sarà attento alla comunicazione non verbale: tono di voce, modo di parlare, variazioni dell’espressione facciale, postura, l’osservazione dei gesti, luminosità o fissità dello sguardo e del volto, ecc. E potrà, se lo riterrà utile, rimandare questi segnali corporei al Cliente per permettergli di divenire consapevole. Avrà acquisito particolare sensibilità rispetto alle variazioni energetiche che avvengono nel corpo a seguito dell’insorgere delle diverse emozioni e questo lo aiuterà a comprendere l’altro e a muoversi più efficacemente durante l’incontro. Per Lowen, il corpo è l’inconscio, perciò il Counselor formatosi in questo approccio non lavora mai col corpo/sul corpo del Cliente: l’esercizio, il massaggio e il contatto riguardano la sfera del profondo e dunque rientra nell’ambito specifico della psicoterapia.
Invece le sue competenze e la sua sensibilità legata al corpo si rivelano preziose per instaurare più facilmente le condizioni individuate da Rogers di: congruenza, relazione, accettazione positiva incondizionata ed empatia. Infatti, il Counselor formatosi con la teoria Rogersiana e con la teoria e la pratica Bioenergetica trova confluenza tra il concetto di congruenza e quello di grounding (radicamento).
Per lui, la congruenza è l’intento di essere il più possibile in contatto con se stesso (con il proprio corpo, sentirlo e decodificarne le percezioni e le emozioni), di esprimersi coerentemente col proprio sentire e di avvalersene con fiducia per la comprensione dell’altro. Il grounding gli consente di entrare nella relazione con l’altro in modo aperto e autentico e nella piena consapevolezza di sé. E userà il grounding e la respirazione per mantenersi sempre in contatto sentito col proprio corpo e con la realtà del qui e ora dell’incontro.
Il restare in contatto col proprio sentire corporeo, con quello dell’altro e col qui ed ora della relazione aiuta anche a restare nell’accettazione positiva e incondizionata. Ci tiene infatti più lontani dal giudicare e ci conduce, forse, più vicini a quella tenerezza che può sorgere nel sentire l’umanità comune a noi e all’altro.
Infine l’empatia è di per sé psicocorporea. Non è infatti, comprensione “cognitiva”, bensì comprensione profonda che non può che passare attraverso il sentire emotivo e dunque corporeo. Così come il Counselor sente le proprie emozioni nel corpo, sempre lì, sentirà le emozioni del suo Cliente.
In Bioenergetica “mettersi in grounding” non significa semplicemente stare sui piedi (contatto meccanico con la terra), bensì scendere nei piedi(contatto realmente sentito), così da poter sperimentare il solido appoggio della terra sotto di sé e lo scambio di energia tra i piedi e la terra. Nella lingua inglese, “to be well grounded” significa “avere buone fondamenta” ed è una metafora analoga all’espressione italiana “avere i piedi per terra” (piuttosto che essere per aria o tra le nuvole). Consideriamo una persona con i piedi per terra o con buone fondamenta quando è in pieno contatto con la realtà (non appesa alle illusioni dell’io) ed in grado di “stare in piedi da sola”, di “reggersi sulle proprie gambe”, ossia di essere indipendente, equilibrata e capace di agire efficacemente nel mondo. Lowen dice che un individuo radicato sa dov’è e perciò sa chi è, perché è identificato con l’unica realtà sicura da cui si può e si deve partire, il proprio corpo, consapevole e teso verso il piacere.
L’accesso al mondo dell’altro è psicocorporeo anche in totale assenza di contatto fisico. Anche il mantenimento del “come se ” di cui parla Rogers è corporeo: il grounding del Counselor lo assicura nel suo entrare nel mondo dell’altro radicandolo fermamente nella percezione della propria entità e non lasciandolo scivolare in nessuna forma di fusione.
Tanto più è salda la propria identità psicocorporea, tanto più si riesce ad essere empatici.