L’amicizia per il bene comune vs il problema del male

Siamo peccatori orientati al male o persone orientate alla vita e impegnate a lottare contro il male?

Su questo impellente e quanto mai vivo interrogativo saranno impegnati a confrontarsi quanti parteciperanno all’incontro organizzato per il prossimo 23 ottobre dal LED-Laboratorio di Educazione al Dialogo di Villa S.Ignazio. Alla ricerca di una corretta interazione fra pneuma e psiche, facendo leva sul loro vissuto e mettendolo a confronto con quello degli altri partecipanti, cercheranno di aiutarsi a vivere col senso della prospettiva questo momento storico assai complesso e apparentemente buio che stiamo attraversando.

Il problema del male – data l’onda sempre più minacciosa delle guerre, della pandemia, delle migrazioni, delle esasperanti disparità economiche, delle dilaganti forme di violenza – si impone sempre più come uno tsunami travolgente. Carl Gustav Jung ci aveva già allertati: nell’era dell’Aquario in cui ci troviamo, il male non sarebbe più stato nascosto sotto il tavolo, ma sarebbe diventato ben visibile, coinvolgendoci quindi tutti nostro malgrado. Tuttavia, si chiedeva, avremo la forza di affrontarlo? E’ la domanda che tutti ci facciamo. In un passato non molto lontano si sarebbe pensato ad un castigo divino per una umanità peccatrice. Saremo ricorsi alle novene e ai pellegrinaggi, a varie forme di penitenza. Eravamo infatti impregnati dall’idea di essere peccatori; frutto del peccato originale. Ma se continuiamo a considerarci esseri decaduti non possiamo certo sentirci all’altezza delle sfide attuali e delle responsabilità a cui esse rimandano.

Il clima è però adesso radicalmente cambiato. Una nuova visione dell’uomo e delle sue potenzialità si sta imponendo. Più laicamente preferiamo adesso parlare di errori piuttosto che di peccati. Ammettere l’errore ci rende possibile imparare, migliorare, correggere il tiro.

Sappiamo inoltre che – come ogni altro essere vivente, animale o pianta che sia – rimaniamo orientati al bene, anche se ci troviamo a fare il male che spesso non vorremmo. Come tutte le altre forme di vita quindi, quando siamo in grado di correlarci ad esse in modo sano, anche come esseri umani siamo determinati da una forza attualizzante che ci orienta verso un vita sempre più piena.

La domanda diventa allora: come fare emergere questa propensione al bene?

Come riuscire ad interagire in modo creativo ed efficacie nel combattere l’invadenza del male?

Non è facile riuscire ad essere convincenti in mezzo al pessimismo dilagante, data anche l’innegabile propensione al male della specie umana di cui facciamo parte. In questo nuovo contesto cambia l’immagine che abbiamo dell’uomo, ma cambia anche l’immagine di Dio. Più che sulla sua onnipotenza è sulla sua vicinanza che possiamo far conto, scoprendo di essere un riflesso del Suo amore e quindi di essere chiamati a valorizzare la forza creativa di cui siamo depositari.

Entro questo quadro di riferimento positivo, nei precedenti incontri di “Pneuma e Psiche” si è cercato anzitutto di aiutarci a liberarci dal veleno dell’autosvalutazione per diventare amici di noi stessi: più congruenti, più autentici. (Primo incontro del 27.02.). E’ proprio questa nuova coscienza di noi stessi a favore di conseguenza che anche l’amicizia verso l’altro diventi meno interessata, più gratuita e più impregnata di empatia. (Secondo incontro del 29.05) Sono percorsi che ci hanno aiutato ad incominciare a liberarci dall’avidità compulsiva a possedere o ad essere a tutti i costi al centro della scena con la nostra individualità. Ecco allora che l’amicizia per il bene comune diventa lo sbocco naturale di una persona e di una umanità matura e realizzata. Sarà questa la sottolineatura del terzo passaggio del 23 ottobre prossimo, aiutati da una introduzione meditativa centrata sui nostri centri energetici (i chakra).

Abbiamo bisogno di scoprirci nelle nostre potenzialità, di trovare il nostro sé, il nostro noi, la nostra dimensione comunitaria.

Come esseri umani siamo infatti ancora all’albore del nostro processo evolutivo. Le nuove conoscenze scientifiche, specie quelle quantistiche, ci dicono che proprio nei momenti di massima crisi, possono avvenire i cambiamenti qualitativi più promettenti. Ci aiuteremo così insieme ad aprirci con rinnovata fiducia alle nuove responsabilità che aspettano l’umanità emergente nel suo aprirsi alla generosità inesauribile della vita: “il cielo stellato che è dentro di noi”, direbbe Vito Mancuso citando Kant. (Kant).

Nuove presenze rispetto ai primi due incontro saranno quanto mai gradite.

Dario Fridel

“Pneuma e Psiche” è un cammino psicologico e spirituale, nato nell’ottica di coltivare una formazione permanente per sviluppare il proprio livello di coscienza, interrogarsi sul presente e su dimensioni spirituali e di ricerca etica e valoriale attraverso un gruppo di confronto rogersiano, potenzialmente (ma non necessariamente) aperto anche alla fede.

Dario Fridel

a lungo insegnante e formatore di psicologia della religione e di psicologia pastorale all’ISR di Bolzano. Membro dell’AIEMPR.

Pneuma e Psiche

UN CAMMINO PSICOLOGICO E SPIRITUALE

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Domenica 23 ottobre 2022
Ore 09.00-13.00 e 14.30-17.30