Care socie e cari soci,
in questi giorni strani, giorni  di distanze di sicurezza tra persone, giorni di reclusione, giorni di solitudine e di incertezza e purtroppo per molti, giorni di dolore, desideriamo come Direttivo del Laboratorio di Educazione al Dialogo farvi sapere che vi pensiamo e lo facciamo con nostalgia. Noi appassionati di umanità e delle parole che aiutano a comprendere se  stessi e gli altri, aspettiamo trepidanti il momento in cui potremo incontrarci di nuovo e sorprenderci ancora, insieme,  della meraviglia e dalla unicità di ciascuno.

Intanto ci incontriamo virtualmente, cercando modi per essere d’aiuto e per essere pronti, quando sarà il momento, a ricominciare.

Prima della brusca frenata imposta alle nostre vite da questa inaspettata emergenza sanitaria ci eravamo dimenticati troppe cose: la pazienza, l’incertezza, le cose davvero importanti, la vecchiaia, la fragilità, la morte. Ma soprattutto ci eravamo dimenticati che nella vita tutto è intrecciato: la virtù e il difetto, il bianco e il nero, il vecchio e il nuovo, il certo e l’incerto. Credevamo di avere tutto sotto controllo, ma ci siamo dovuti rendere conto che questo non è quasi mai vero. Può accadere, per un attimo.

Per ora possiamo prenderci cura della nostra rete di relazioni, fare quella telefonata in più a chi sappiamo patire particolarmente la solitudine e ascoltare con orecchie nuove quelle vecchie storie dei tempi passati che i nostri cari più anziani amano raccontare, un’eredità preziosa da non disperdere, i ricordi sono ciò che ci caratterizza.

Vi auguriamo una Pasqua serena, in attesa di potersi rincontrare e vi lasciamo qualche spunto di riflessione attraverso le parole del direttore del Biennio LED, Pierpaolo Patrizi.
Lorena Candela – Presidente 

Cara/o,

siamo tutti “qui”. In questo tempo sospeso.

Con la speranza che finisca presto.

Con il timore di alcuni che non finisca mai.

Mi piacerebbe sapere come la stai vivendo tu. Anche senza dircelo mi piacerebbe, se ti va, che tu te lo chiedessi.

Bello sarebbe che non ti giudicassi: sia se sei una/o di quelle/i a cui sembra tutto un pò troppo, sia se sei invece chi si arrabbia perchè la gente esce ancora.

Sia se credi che sia un complotto o invece una naturale sciagura…

Forse qualcuno che conosci se ne è andato per l’infezione…o qualcun altro è “in prima linea” e sei preoccupata/o per lei/lui…

Sarebbe bello se riuscissi a non giudicarti, a stare con “quel che è”, come tu sei e non come dovresti essere.

Forse sei sola/o a casa. Oppure non lo sei. Anche questo, se riesci e ti va, accoglilo come puoi.

Ti chiedo di guardarti “come un tramonto” (ti ricordi la frase di Rogers?).

Stai un pò con te, senza pretendere di essere sempre una buona compagnia…Se riesci ora.

Magari è la prima volta oppure è un luogo che conosci…Se puoi, “abbassa il volume delle interferenze”…I social media e anche gli altri per un pò sono utili, ma poi se si esagera fanno male. Come la cioccolata. O un buon bicchiere di vino buono.

Se puoi,prova ad ascoltare, anche solo per un pochino se c’è silenzio…anche se non c’è va bene lo stesso.

Ecco, magari facendo così, potresti scoprire che esiste e esiste davvero “uno spazio” dentro di te in cui, quando vuoi, puoi abitare…Uno spazio intimo che tu puoi “arredare” con quanto per te è più significativo,anche “col nulla”…

Sarei davvero felice se lo abitassi tutte le volte che vuoi, che ti serve, che ti sembra buono. Anche in questi tempi. Soprattutto in questi tempi.

il mio augurio è che ,quando tutto questo sarà passato, potremo ritrovarci, se ci va, un pochino più consapevoli, un pò più “essenziali”, un pò più amorevoli.

Aperti a condividere un pò di più grandi risate e lagrime sincere…

Ti invio tutta la luce che posso”

Dott. Pierpaolo Patrizi