MALESSERE E DOLORE – UNA GIORNATA MEMORABILE

I vissuti affettivi – Cogliere il non detto

Il 29 febbraio 2020 (appena prima dell’inizio del lockdown) a Villa S. Ignazio, in un clima emotivamente carico e surreale, dove nell’aria era chiaramente percepibile l’arrivo di un’intenso ma indefinibile periodo di preoccupante insicurezza, si è svolto l’incontro proprio sul tema del “Malessere e dolore”.

Avevamo programmato e preparato l’argomento, già di per sé particolarmente impegnativo, a partire dalla primavera del 2019. Mai e poi mai avremmo pensato che si sarebbe trasformato di lì a pochi mesi in una concreta esperienza tremendamente attuale.

Così vasta e generalizzabile a situazioni sanitarie, lavorative, relazionali, economiche e sociali ampie sia a livello geografico che temporale. Tali da coinvolgere il mondo intero. Dove i famosi progressi ostentati e decantati dalla medicina sembravano in pochi giorni tornati all’età della pietra. Demoliti da un nemico cosi piccolo da essere invisibile. Con l’invito degli stessi ospedali a starsene a casa. Con la scoperta di nuove fragilità personali e della potenziale pericolosità insita in ogni legame.

Per più di una settimana non siamo più riusciti a staccarci con la mente e col cuore da quell’evento così vero e profondo. Ci sembrava di essere sempre lì, a Villa, in quell’aula con quel gruppo numeroso, partecipe, attento e coinvolto. Avendo davanti quei visi e quegli occhi. Sentendo quelle voci.

Tutti insieme, loro e noi, tra lo sbigottimento e l’attesa, tra l’incredulità e la speranza. Tra il malessere e il dolore, appunto.

Ma come era nelle aspettative, l’incontro è diventato l’occasione per il manifestarsi di una realtà a più voci. Le parole dei pensatori e dei testimoni si sono unite alle nostre. Anche l’adesione ai laboratori è stata pronta, coraggiosa, lodevole. L’esposizione da parte di Bruna della sua decennale ricerca esplorativa sul dolore, “Quando l’albero brucia”, è stata accolta con religiosa attenzione e ascolto profondo. Veramente raro, per non dire unico.

Abbiamo interpellato filosofi, psichiatri, psicologi, psicoanalisti, medici, pedagogisti, sacerdoti. Tutta gente di frontiera e di livello che merita rispetto.

E’ proprio vero che il dolore condiviso si dimezza mentre la gioia condivisa raddoppia.

Bolzano, 6 giugno 2020                       

Bruna POMAROLLI e  Elio CRISTOFOLETTI