Che cos’è la CNV – Comunicazione Non Violenta?

Marshall Bertram Rosenberg, era  uno psicologo statunitense, celebre allievo di Carl Rogers,è stato  il creatore della Comunicazione Nonviolenta, un processo di comunicazione che aiuta le persone  nella risoluzione dei conflitti in modo pacifico, che consiste nel concentrare l’attenzione su ciò che è vivo in noi e negli altri. 

Fondatore dei Servizi Educativi per il Centro per la Comunicazione Nonviolenta, un’organizzazione internazionale no-profit da lui fondata nel 1984, che opera in 30 Paesi del mondo compresa l’Italia.  Rosenberg ha dato vita a numerosi programmi di pace anche in paesi lacerati da conflitti: Serbia, Croazia, Irlanda del Nord, Medio Oriente, Colombia, Malesia, Indonesia, Burundi, Ruanda, Nigeria, Sierra Leone, Sri Lanka, Israele. In Yugoslavia ha formato decine di migliaia di studenti ed insegnanti tramite un programma finanziato dall’UNESCO.

Molto più che uno strumento di comunicazione, la CNV (Comunicazione Nonviolenta) è un’arte di vivere. Si mette al servizio di ciò che è vivo in ognuno di noi, offrendoci non solo la possibilità di ricontattare un dinamismo di vita che ci è naturale, ma di realizzarlo quotidianamente, di comunicarlo e di riconoscerlo negli altri. Focalizza l’attenzione sulle azioni che arricchiscono la nostra vita insieme a quella degli altri.

La CNV ci aiuta a diventare consapevoli che ogni giudizio moralistico è l’espressione indiretta di un bisogno. Ci invita pertanto ad attingere alla vita che vi è contenuta per contattare e, se lo desideriamo, per esprimere semplicemente e onestamente i nostri bisogni senza criticare o insultare gli altri; ci propone inoltre di intendere semplicemente i bisogni degli altri, anche quando sono espressi in un modo che può essere percepito come una critica, un giudizio o un attacco nei nostri confronti.

La CNV è un modo di stabilire un collegamento empatico con se stessi e con gli altri.

Ci offre un modello preciso che si sviluppa in 4 punti chiave “OSBR”:

Osservazione:
descrivere in modo oggettivo, senza valutazioni, i fatti a cui ci riferiamo o a cui stiamo reagendo.

Sentimenti:
davanti a quei fatti ci invita poi a riconoscere i nostri sentimenti, ciò che proviamo nel nostro corpo e nel nostro cuore in riferimento a quanto osservato.

Bisogni:
ci invita ad esprimere i bisogni soddisfatti o insoddisfatti che hanno causato i nostri sentimenti.

Richiesta:
ci stimola poi a chiarire formulando una richiesta concreta, positiva, nel presente, che descriva le azioni che in quel momento scegliamo di intraprendere per soddisfare i bisogni umani presenti in noi in quel momento, in quel contesto, con quella persona, ecc…