In un giorno di maggio, tra i colori e i profumi degli alberi, delle erbe e dei fiori dove è immersa “Villa”, un’altra tappa di questo affascinante cammino di un gruppo di innamorati è arrivata a compimento. L’amore è come una pianta, vuole crescere, continuare a vivere, non atrofizzarsi e rinsecchire. “Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori…”, cantava Carducci nella sua “Maggiolata”.

Quale migliore stagione per comprendere che l’Amore vuole ricrearsi continuamente? Un rapporto a due inizia, ma come un albero da frutto con i fiori in bocciolo, per continuare la sua storia ha bisogno di cure, attenzione, tempo, spazio, nutrimento, luce, e soprattutto libertà. L’amore è un sentimento stupendo che ci fa provare tante emozioni profonde. Ma sentimenti ed emozioni sono per loro natura frutto di libere scelte.

Esse non possono essere imbrigliate, forzate, costrette in sterili recinti. Non si può obbligare una persona ad amarci! E meno male! Charles Chaplin nel discorso conclusivo de “Il grande dittatore” lo chiarisce con parole toccanti: “Scusate, ma non voglio fare l’imperatore. Non è il mio mestiere. Non voglio conquistare nessuno. (…) Vogliamo vivere nella reciproca felicità ma non nella reciproca infelicità. Non vogliamo odiarci e disprezzarci. Al mondo c’è posto per tutti. (…) Alza gli occhi Hannah (…) Vola nell’arcobaleno, nella luce della speranza”.

È meglio rispettarsi in silenzio che essere ipocriti. Anche perché una relazione imposta crea sofferenza e non può durare a lungo. Non dobbiamo per forza andare d’accordo con tutti. L’amore, sin dall’inizio ha bisogno di cura profonda e delicata, d’impegno costante e genuino. Ha bisogno prima di tutto di rispetto. A volte è necessario solo il silenzio. L’amore come l’amicizia non sono mai garantiti per alcuno una volta per sempre. Dobbiamo lasciare l’altro libero d’agire come persona. Senza assillarlo, senza possederlo contro la sua volontà. Senza opprimerlo. Senza pensare di avere sempre noi la verità. Altrimenti otterremmo l’effetto contrario.

Un fiore in bocciolo non possiamo forzarlo ad aprirsi poiché finiremmo solo per rovinarlo. Un po’ di delicatezza … un po’ di rispetto … un po’ di silenzio … un po’ di buon senso … vivere e lasciar vivere …. Anche quando non riusciamo a capire per la limitatezza della nostra condizione umana. Non tormentiamo l’altro in questo “bello” ma “poco di giorno” come scriveva il Pascoli nel suo cadenzato canto “L’ora di Barga”.

Pure questo è emerso dalle meravigliose coppie che abbiamo incontrato, unite dalla ricerca, e dall’impegno di realizzare ogni giorno un grande sogno d’Amore. Lungo il cammino esse sono consapevoli di aver bisogno di qualche punto di ristoro. Per sedersi pochi istanti ed assaporare quell’acqua fresca e cristallina indispensabile nell’arsura che il viaggio porta con sé. Una piccola sosta per recuperare energia. Per questo, ci siamo quest’anno rivolti alla poesia e alla musica. Due muse che come un lui e lei si accostano dolcemente.

I genuini versi del poeta Renato Sclaunich e le soffuse e indovinate musiche d’accompagnamento del maestro Paolo Parmeggiani, ci hanno fatto sognare in un solenne e dolce silenzio. Grazie di cuore.

A tutti un buon proseguimento del cammino!

Trento, 18 maggio 2013

– Bruna e Elio

Essere me amare te
la coppia in cammino